“Substratum” di Gonzalo Borondo nello Spazio C21
Oggi vi raccontiamo – sempre a modo nostro – di una nuova mostra, di “Substratum” di Gonzalo Borondo (Valladolid, 1989) proposta dallo spazio espositivo Spazio C21.
Partiamo dal principio.
Siamo stati a Reggio Emilia per visitare il Festival Fotografia Europea 2023 e ci siamo imbattuti in questa bellissima corte interna su via Emilia San Pietro.
Al civico 21 trovate lo spazio espositivo di cui parliamo oggi che ospita – per l’appunto – la mostra “Substratum” fino a domenica 25 Giugno 2023.
Piccola parentesi.
Questo spazio ha subito catturato la nostra attenzione perchè ha ben due cose in comune con PR2 (il nostro amato spazio espositivo in cui ci siamo conosciuti e a cui siamo molto legati) di Ravenna.
- È una vetrina dedicata al lavoro di artisti nazionali e internazionali formatisi nell’ambito del writing, dell’arte urbana e del nuovo muralismo;
- è nato sempre nel 2016!
Parentesi a parte, questo luogo partecipa e si inserisce all’interno circuito OFF del festival dedicato alla fotografia di Reggio Emilia, contribuendo ogni anno a portare un’esposizione che dialoghi con il tema principale di Fotografia Europea.
Giunto alla sua XVIII Edizione, il festival prende il titolo di “Europe Matters – Visioni di un’identà inquieta“.

L’inquietudine aleggia anche in “Substratum”
L’autore e l’allestimento inquietano lo spettatore proprio per la quantità di significati, di strati, che riescono a sovrapporre.
Mostrano e celano, illuminano e nascondono.
Quando si parla di arte, quando si parla di identità, quando si parla di pensiero, si parla sempre di stratificazione.
In “Substratum” la sovrapposizione di elementi é alla base dell’opera e del pensiero creativo.
I lavori sono penetrabili e penetranti, arrivano in maniera diretta solo quando li si fruisce dal vivo.
Inoltre le mostre organizzate da Spazio C21 sono:
- (anche) prodotte in residenza;
- per lo più site-specific;
- sempre in outdoor, nelle vetrine e nel cortile.


Atmosfere emotive inaspettate
Gonzalo Borondo vuole generare questo tipo di atmosfere attraverso la pittura ed il suo sviluppo nello spazio urbano.
Il dialogo tra luoghi e persone dà vita alla stratificazione di un linguaggio complesso.
Complesse e monumentali sono infatti anche le sue installazioni, arricchite da oggetti trovati, sculture, video e suono.
La sua ricerca artistica affonda le radici in una meravigliosa storia personale – che non vi vogliamo svelare – e risentono delle sue origini spagnole.
Ci sono quindi riferimenti storico-artistici di estetica barocca, uniti al rigore prospettico e illusionistico e… un magico gusto per l’antico e materiali sporcati dal tempo.


Come vengono unite fotografia, arte urbana e scultura?
Se vi dicessimo che le sculture di Borondo sono state realizzate secondo i meccanismi di una camera oscura?
Così come ci sono “scultoree immagini impresse”, si trovano immagini in movimento all’interno di un’inusuale video-proiezione.


E alla fine siamo tutti fatti di strati
È stato molto bello farsi raccontare “Substratum” dalla padrona di casa e ovviamente vi consigliamo di fare altrettanto, con chiunque sia disponibile nello spazio.
Come sempre l’arte scaturisce da un’esperienza personale e proprio grazie alla sua stratificazione di elementi, presenze e assenze, tracce e mancanze, evidenze e illusioni, si insinua nello spettatore (e/o in noi stessi che la produciamo).
Ci auguriamo che possiate visitare lo Spazio C21 in occasione di questa mostra o di quelle che verranno!

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