Luca Siboni
Baiona
iNNesto
Da bambino passavo tanto tempo giocando da solo. Essendo figlio unico non avevo sorelle o fratelli con cui litigare o divertirmi; dovevo arrangiarmi con la mia fantasia.
Ricordo che mi piaceva tantissimo, come da bravo bambino, giocare con il pallone in casa di mia nonna. Si sa che le nonne sono appassionate di piante e, giustamente, ne aveva svariate decine in casa posizionate ovunque, dalla credenza in cucina al pavimento nel corridoio.
Ovviamente a me piaceva giocare proprio nella zona dove ce n’erano di più: nel corridoio.
A volte il pallone, casualmente, finiva proprio addosso a quelle piante rompendone i fiori e i rami. Vi lascio immaginare la reazione di mia nonna, non era piacevole.
Così, non potendo fare a meno di giocare in casa, quando una pianta si rompeva raccoglievo subito le parti rotte e le nascondevo nel suo terriccio.
Ricordo che un giorno il pallone ruppe metà di una pianta, mia nonna non poteva assolutamente vederla; così presi quella metà e uscii in giardino per nasconderla da qualche parte. Decisi di andare nel grande campo che avevano dietro casa e sotterrarla in un punto nascosto.
Ovviamente mia nonna si accorse che metà pianta era sparita e non finì bene. Però imparai anche una seconda lezione: appresi che noi esseri umani abbiamo la capacità (responsabilità) di modificare quello che ci circonda.
La pianta che avevo interrato era cresciuta a dismisura lasciandomi impresso il fatto di aver cambiato il corso della sua vita con una semplice innocente azione.
